
A tu per tu con Sara Almendra MARTIN
A tu per tu con le protagoniste della New Team Noci
Sara, invece, ha cominciato la sua carriera nel mondo del futsal all’età di 20 anni con il Carbajosa F.s., partecipando ad un campionato regionale. Nella stagione successiva ha firmato per due anni con l’Universidad De Salamanca, per poi terminare la sua avventura, prima di indossare la maglia del Rieti, con la società III Clomunas (militando nel campionato di serie C spagnolo).
Quando hai iniziato a giocare?
Prima di cominciare nel mondo del futsal, giocavo a basket. Ho cominciato all’età di 20 anni a giocare a un campionato regionale con il Carbajosa F.s. Nella stagione successiva ho indossato la maglietta dell’Universidad De Salamanca a serie A, per continuare gli anni successivi in un campionato regionale.
Ricordi il tuo esordio?
Il mio esordio non lo ricordo. Ho cominciato a giocare a futsal durante un torneo al quale partecipavano squadre migliori della nostra, portando a casa la vittoria. Da questa esperienza, l’anno successivo ho cominciato a giocare seriamente in una società dilettantistica del mio paese.
Perché il futsal?
Come ho detto prima mi hanno proposto di provare questa nuova esperienza, e quando si tratta di sport, io non rifiuto mai una proposta. È uno sport che ha tanta tattica come il basket e tante conoscenze tecnico/tattiche del basket, mi sono servite per il calcio a 5.
Il tuo “mito” calcistico
Se dovessi scegliere il mio mito calcistico nel futsal, sceglierei Sara Iturriaga che per me è un esempio da seguire; oltre a loro mi piacciono anche Ampi, Sergio Lozano, Luis Amado per la loro umiltà.
La tua squadra del cuore
Da quando ero piccola mi è sempre piaciuto il Real Madrid ma da quando ho cominciato a seguire il calcio la mia squadra del cuore è il Celta de Vigo. Squadre de calcio a5 mi piace il Inter Movistar e dal femminile il Futsi Navalcarnero e una gran squadra.
Un allenatore o una compagna di squadra che fino ad adesso ti ha trasmesso tanto.
Tutto quello che ho imparato nel mondo dello sport è stato grazie al mio allenatore di basket dall’età di 10 anni. Lui era anche il mio professore di ginnastica, matematica e scienze. Mi ha insegnato il rispetto verso l’allenatore e le mie compagne di squadra. Mi diceva sempre che conseguire i propri sogni, bisogna lavorare tanto con sacrificio, solo così avrai la tua giusta ricompensa. Da lui ho imparato che oltre al lavoro fisico, devi usare anche la “testa”.
La volta che sei stata felice e quella meno.
Non ricordo una volta che sono stata più felice e una volta meno. Ricordo che quando cominciavo a giocare sia a basket che a calcio a 5, l’inizio è sempre stato frustante, perché dovevi allenarti tutti i giorni, ma quando cominci a vedere i risultati del lavoro che hai svolto con fatica, è molto gratificante. Se dovessi scegliere un ricordo felice, mi verrebbe in mente una finale di basket, dove abbiamo vinto ed io ho totalizzato il maggior numero di punti a canestro. Il ricordo meno felice l’anno scorso, la finale di Coppa Italia, non solo per avere perso, ma soprattutto perché potevamo impegnarci di più.
Cosa non ti piace di te?
Vorrei migliorarmi dal punto di vista tecnico.
Le tue qualità calcistiche…
La velocità e la difesa.
Le tue aspettative per quest’anno a livello personale e di squadra
A livello personale voglio migliorare per dare il mio contributo alla mia squadra. A livello di squadra, vorrei arrivare il più in alto possibile con la mia squadra.
Il tuo sogno nel cassetto
A livello calcistico avere un ruolo importante a una bella squadra di serie A élite.
Il tuo motto
“Non fare quello che fanno gli altri, fare quello che gli altri vogliono fare e non osano”
Addetto Stampa New Team Noci
Miccolis Pasquale